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7 Domande (poco corrette) a Milena Vigo

7 Domande (poco corrette) a Milena Vigo
Scheda cosplayer

milena vigo

Nome: Milena Vigo
Nazionalità: Italiana
Cosplayer dal: 2008

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Buongiorno, giovani lettori!
Questa volta, invece di annoiarvi con i miei sproloqui su recensioni di fiere del fumetto e trucchi per sopravvivere a questa dura vita, ho deciso di allietarvi con un’intervista nel mio stile (qualcuno direbbe fastidioso…). Ecco quindi le mie sette domande a una ‘vippissima’ del mondo cosplay: la bellissima Milena Vigo.



Buongiorno Milena e benvenuta alle sette domande per i vipppisssimi, ma talmente vipppisssimi che hanno una ‘p’ e una ‘s’ in più. La prima domanda per te è semplicissima e serve giusto a scaldarsi. Chi te lo ha fatto fare? Come hai fatto a finire in questo brutto mondo che è il cosplay?

Nel 2006 ho iniziato a lavorare nelle fiere dei fumetti, con uno stand che vendeva vestiti ed accessori legati alla cultura j-rock ed affini. Ho conosciuto moltissime persone grazie a quest’attività ed anche moltissimi cosplayer che nei mesi successivi ho cominciato a frequentare anche al di fuori delle manifestazioni.

Durante le varie cene, uscite e raduni mi continuavano a chiedere di fare cosplay con loro, ma io, per non so quale motivo, pensavo sempre che non sarebbe stato un hobby per me e nonostante entrai a far parte della loro community, conoscendo centinaia di persone meravigliose, rifiutavo sempre ogni proposta. Ma, poiché a me piace tantissimo fare emozionare le persone e rendere felici gli amici, a Cartoomics 2008 decisi di accontentarli (di nascosto e in segreto), per fare loro una sorpresa.

In coppia con un amico, Fabio Deri, unico complice della malefatta, decisi di portare in scena la coppia Snake Eva da Metal Gear Solid 3. Per non farmi riconoscere, dovetti dichiarare un nome falso durante l’iscrizione, riuscendo a fare tutto senza mai parlare, ma ancor peggio dovetti verniciare di nero la visiera del casco, soffrendo e rischiando per mezza giornata di uccidermi in fiera, di lesionare il prossimo sbattendoci contro, e di cadere dal palco. Arrivò il nostro turno e, a fine esibizione (che Dio mi mandò buona), mi tolsi finalmente il casco come Eva nella scena originale del gioco.

Si sentirono le urla di tutti i miei amici nel pubblico e la giuria, composta da ragazzi e ragazze che mi conoscevano, si alzò in piedi urlandomi cose che non capivo, a causa dell’emozione, applaudendo felicemente. Mentre ero al settimo cielo per aver raggiunto senza tragedie il mio obbiettivo, capii che per quei due anni avevo sbagliato tutto, che quello era l’hobby per me, che mi avrebbe fatto avvicinare sempre di più alle persone care, divertendole con le mie imprese, e vivendo esperienze insieme.

milena vigo

A sinistra, Snake Eva da Metal Gear Solid 3 (Ph: ©RobyB); a destra, Cammy, Street Fighter (Ph: ©Reflex Studio)

Ecco, in questa bellissima carrellata nella valle dei ricordi hai fatto notare una cosa. Hai iniziato a frequentare le fiere nel 2006, quindi sono praticamente dieci anni, dieci anni in cui non sei fisicamente quasi cambiata: fai il bagno nel sangue delle vergini? Oppure il cosplay ha effetti benefici sul tuo corpo?

Probabilmente è una passione che aiuta a restare giovani, fatta di attività molto dinamiche che ti permettono di tenere sempre il cervello attivo imparando cose nuove.

Mmm… abbiamo capito che con il politicamente corretto sei molto brava, quindi passiamo a una domanda scomoda: cosa odi del mondo cosplay? Quale pensi che sia la cosa peggiore?

Le invidie, le malelingue e tutti quei comportamenti tipici di chi vive il cosplay come un confronto, nel quale deve per forza prevalere. Sono una di quelli che rimpiangono i tempi passati, dove si faceva un costume per farsi dire “quanto sei stato bravo!” e non “quanto sei bello!”, dove le esibizioni erano fatte per emozionare il pubblico, e regalare uno spettacolo, che stupisse ogni volta gli altri cosplayer, in una competizione molto più sana, dove c’era spazio per tutti, ed eri felice e soddisfatto, quando gli altri lo erano per te.

Ora c’è il livello più alto, parlando di costumi ed armature, dovuto alla naturale evoluzione di alcuni cosplayer ed alle commissioni acquistare da altri, ma onestamente per molte cose avrei preferito continuare a vedere costumi meno perfetti, ma fatti col cuore da chi poi li indossava orgoglioso in fiera.

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Milena nei panni di Nina William (The Fatal Bride) da Tekken 7. Ph: ©Reflex Studio

Abbiamo parlato dei tempi passati e delle cose che ci mancano di più, e invece le persone? Ci sono persone di questo mondo che non vedi più e che ti mancano? Oppure al contrario, con quali persone conosciute in questo mondo sei ancora in ottimi rapporti?

Ci sono alcune persone che prima si vedevano sempre alle fiere, ed ora invece solo di rado, in ogni caso ho cercato di mantenere quanto più rapporto possibile con loro, usando anche semplicemente i social e un messaggio ogni tanto.

Bene, ora parliamo di argomenti spinosi seriamente. Siccome sei una bella ragazza, avrai sicuramente subito pesanti accuse da persone che diranno che la tua fama si basa solo sull’aspetto: gli consiglieresti di andare ad ammazzarsi di seghe e non rompere i coglioni?

Mi è capitato qualche volta di essere randomicamente accusata, da persone che non conoscevo, di fare cosplay di personaggi senza sapere nulla del videogioco o del personaggio in questione. Più volte ho spiegato che non è così, ho invitato le persone a guardare la mia pagina e a parlare con me dell’ argomento, per far sì che si rendessero conto che non è assolutamente così.

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Travel Trouble (ai lati, Ph: ©Roberto Bevilacqua) e Rei Ayanami da Neon Evangelion 3.0 (al centro, Ph: ©RobyB)

L’ultima volta è arrivato l’espertone di Street Fighter che sosteneva senza ritegno che avessi fatto Cammy solo per mostrare la mercanzia e guadagnare dei soldi. Dopo aver cercato di fargli capire con diplomazia che non era affatto così, gli ho lincato un video showreel che spiega esattamente quello che faccio, e che si trova all’ interno della mia fan page Facebook. Lo ha visto e ha commentato: «Bello, peccato la canzone oscena in stile Backstreet Boys». La canzone di sottofondo non era altro che Indestructible la OST ufficiale di Street Fighter IV.

Morale della favola? Non date mai retta a chi non vi conosce e non sa cosa fate, non perdete tempo a spiegare a chi non si interessa della passione che mettete dietro al vostro hobby o al vostro lavoro.

Ecco, il fatto che tu mi abbia citato Cammy mi aggancia alla sesta domanda: tra tutti i cosplay che hai portato qual è in assoluto il tuo preferito (prima che qualcuno non capisca il collegamento, Cammy è il mio di cosplay preferito tra i tuoi)?

Il mio preferito a livello di resa non saprei quale possa essere ma di sicuro Jill Valentine è il personaggio che interpreto a cui in assoluto sono più legata, seguito da Eva, Cammy e Nina.

Milena Vigo

Milena nei panni di Jill Valentine, da Resident Evil. Ph: ©Reflex Studio

Ultima domanda (finalmente abbiamo finito). Facci uno spoiler: il tuo prossimo progetto cosplay?

Sto lavorando a diversi costumi che mi vedrete indossare nel corso del 2017: oltre a nuove versioni dei personaggi già interpretati, sto lavorando al cosplay di Lightning di Final Fantasy e a molti altri che al momento, per contratto o per regalarvi un effetto sorpresa, non posso ancora svelare 😉

Circa l'autore

Davide Paonessa

Mi chiamo IlDev e sono un alcolist.. Ah no, aspettate quello è un altro gruppo. Sono #iLDev e sono un cosplayer della vecchia scuola, vivo in questo pazzo mondo da una decina da anni, saltando di gruppo in gruppo e conoscendo strane persone mascherate. Il mio lavoro è misterioso, ma nel tempo libero mi altaleno tra scrittura, gioco di ruolo (in tutte le sue forme), libri fantasy, fumetti Marvel, videogiochi e tante, troppe, serie tv. E poi che altro vi devo dire? che mi piacciono i procioni, sì mi piacciono i procioni.

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