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WCS – World Cosplay Summit

WCS – World Cosplay Summit

Il World Cosplay Summit (abbreviato WCS) è l’evento simbolo per ogni cosplayer e Nagoya è La Mecca, città che ad agosto diventa meta di pellegrinaggio profano per appassionati da ogni parte del mondo.
Il WCS è un evento annuale internazionale che tende a promuovere gli scambi internazionali circa la cultura pop giapponese. Non a caso, infatti, a causa del forte interesse per la manifestazione generato all’estero, sono ben tre i ministeri giapponesi che patrocinano e sostengono l’evento: il Ministero giapponese degli affari esteri (MOFA), il Ministero giapponese del territorio, infrastrutture e trasporti (MLIT), ed il Ministero giapponese dell’economia, degli scambi commerciali e dell’industria (METI).

WCS open

Origini

L’evento nasce nel 2003 per celebrare, tramite rappresentanti in carne ed ossa, i cosplayer, la crescente popolarità internazionale di anime e manga giapponesi. L’evento è organizzato dall’emittente Aichi Television Broadcasting, già produttrice di diversi anime come Naruto, Fairy Tail e Yu-Gi-Oh.
Con l’occasione si voleva promuovere anche l’imminente Aichi EXPO 2005, tenutosi nelle città di Nagakute e Seto dal 25 marzo al 25 settembre 2005.
Il primo evento si svolse il 12 ottobre al Rose Court Hotel di Nagoya. Furono invitati 5 cosplayer provenienti da Germania, Francia ed Italia, si svolsero diverse iniziative a tema e venne realizzato un servizio fotografico.
La TV Aichi, promotrice del WCS, partecipò ad eventi anime e manga a Francoforte (Germania), Parigi (Francia) and Roma (Italia), e produsse un documentario dell’evento dal titolo che suona all’incirca come MANGA: la lingua franca del mondo, che venne trasmesso il 24 novembre.

 

TV Aichi Broadcast

La sede della TV Aichi Broadcast con vista sull’antenna che svetta sulla città

La città ospitante: Nagoya

Gemellata con Torino, Nagoya è una città della regione di Chubu nell’isola di Honshu in Giappone, con un porto sull’oceano Pacifico. È il capoluogo della prefettura di Aichi ed è la quarta maggiore città del Giappone, ma la terza sul piano economico. Dispone attualmente di due aeroporti tra cui il nuovo Chubu Centrair International Airport, inaugurato il 17 febbraio 2005.
Una possibile etimologia del nome potrebbe risalire all’aggettivo giapponese nagoyaka, che significa ‘pacifico’. La sua posizione centrale ne determina il suo altro nome, Chūkyō che è usato nel senso di capitale di mezzo [chū (medio) + kyō (capitale)], per il ruolo di capitale locale della regione del Chūbu. Questo nome compare spesso come appellativo dell’area stessa: Zona industriale del Chūkyō, area metropolitana del Chūkyō, Chūkyō Television Broadcasting, Università del Chukyo.
Sin dall’antichità le marionette meccanizzate karakuri ningyo sono state un prodotto tradizionale di Nagoya ed è naturale, quindi, che il settore più sviluppato di Nagoya sia senza dubbio quello dell’automazione e dell’elettronica, quello automobilistico e del trasporto in generale. A Nagoya hanno sede diverse aziende localizzate in zona come Brother Industries, che produce macchine da ufficio come fotocopiatrici e stampanti multifunzione e macchine da cucire, Hoshizaki Electric, azienda produttrice di refrigeratori e macchine per il condizionamento, Toyota, la sua divisione di lusso Lexus e alcune divisioni di Mitsubishi Motors come anche la JR Central, compagnia ferroviaria che gestisce la maggior parte della rete locale e il famoso Tōkaidō Shinkansen, e la Nippon Sharyo, produttore di materiale rotabile. Nella zona, inoltre, vi sono diverse produzioni di prodotti aerospaziali come la Boeing e la Kawasaki Heavy Industries.

shinkansen evangelion train

Trasporti

Vista la natura centrale e così strettamente connessa ai trasporti, appare logico che Nagoya rappresenti il fiore all’occhiello del Giappone in questo settore:

  • Ospita il più grande porto internazionale del Giappone, usato anche dalla Toyota per l’esportazione delle automobili;
  • La stazione ferroviaria è la più grande al mondo per superficie e si trova lungo la linea ad alta velocità del Tōkaidō Shinkansen e delle linee Tōkaidō e Chūō. Fra le ferrovie private non JR Central, la Kintetsu e le Ferrovie di Nagoya rivestono un ruolo importante nel collegamento con le regioni del Tōkai e il Kansai;
  • La sola città è servita da una rete di metropolitana che si estende per oltre 100 km;
  • E’ servita dall’Aeroporto Internazionale Chūbu Centrair (NGO), costruito su un’isola artificiale al largo della città di Tokoname, e dall’Aeroporto di Komaki (NKM), vicino al confine con la città di Komaki e Kasugai.

Dal 2005 tutta la divisione internazionale dei voli su Nagoya sono passati al nuovo aeroporto di Centrair.
Quello di Komaki viene ora usato per l’aviazione generale, come base aerea e come hub per la compagnia Fuji Dream Airlines.

Nagoya castle

L’iconico castello di Nagoya durante l’Hanami

I simboli di Nagoya: il castello e il santuario Atsuta.

Gli appassionati di cultura nipponica, sanno bene come Nagoya sia un po’ il simbolo del periodo Edo.
Il castello, pesantemente danneggiato se non distrutto durante i raid aerei della Seconda Guerra Mondiale (e ricostruito nella seconda metà del secolo scorso), è stato uno dei più importanti dell’intero Giappone ed è strettamente legato al nome dello shogunato Tokugawa (1603-1868), l’ultimo governo feudale
. Costruito nel XIV secolo, fu presto abbandonato e ristrutturato solo quando Ieyasu Tokugawa salì al potere nel 1609, scegliendolo come sede per gli Owari, il più importante dei tre rami della casata, fino alla restaurazione Meiji (1866-1869).
Famoso per l’unicità della connessione tra i suoi masti, nel tempo divenne un atlante di tecniche di costruzione e arrivò a rappresentare lo standard per i castelli dello shogunato.
L’altro simbolo di Nagoya è il secondo santuario shintoista più importante del Giappone che si crede costruito durante il regno dell’imperatore Keiko (71-130 d.C.) e consacrato all’antica spada Kusanagi (uno dei tre Sacri Tesori del Giappone), di cui furono prodotte diverse copie per paura di subire un furto dal valore inestimabile: l’Atsuta Shrine.
Il santuario è quindi  dedicato alle cinque divinità legate da racconti leggendari al tesoro: la dea del sole Amaterasu, il dio del mare e delle tempeste Susanoo, il leggendario principe Yamato Takeru e sua moglie, principessa Miyazu, figlia del governatore della provincia di Owari, e il suo vice, Takeinadame.
Questo santuario celebra circa settanta festival (matsuri) all’anno e al suo interno custodisce circa 4000 tesori nazionali, accumulati nei suoi 2000 anni di storia.

Ōsu Kannon temple cosplay parade

Tradizionale foto di gruppo davanti al tempio buddhista Ōsu Kannon alla fine della Cosplay Parade

Genesi del WCS: dal 2003 ad oggi

Dal 2003 ad oggi, il WCS è passato dall’essere un evento di un weekend all’occupare l’intero periodo di una settimana durante il quale i rappresentanti delle diverse nazioni in gara hanno modo di visitare diverse parti del Giappone, tra cui Akihabara, Kyoto e Sendai, in un tour promozionale della cultura giovanile giapponese e la sua capacità di connettersi a livello internazionale. Il sabato e la domenica sono dedicati esclusivamente alla sfilata (inaugurata nel 2004 presso l’area commerciale di Ōsu e vide la partecipazione di 100 cosplayer giapponesi oltre gli 8 invitati da Germania, Francia, Italia e Stati Uniti) e al campionato vero e proprio.
Il 2005, anno dell’Expo, il WCS si divise: la parata si tenne sempre ad Ōsu a fine luglio ma l’ambita gara internazionale, inauguratasi quell’anno, il World Cosplay Championship si svolse presso l’Expo Dome una settimana dopo. Le fasi preliminari di selezione avvengono nei paesi di origine dei partecipanti ed è la fiera di Romics a ospitare le selezioni per l’Italia.
I partecipanti a quella prima edizione, provenienti da sette Paesi diversi, furono quaranta e la vittoria degli individuali andò alle italiane Giorgia Vecchini, Francesca Dani, Emilia Fata Livia e Elena Fata Livia.
Nel 2006 l’evento si spostò al complesso Oasis 21 e, da quell’anno, il Ministero giapponese degli affari esteri (MOFA) e il Ministero giapponese del territorio, infrastrutture e trasporti (MLIT) sostengono l’evento. Che il MOFA potesse scegliere di operare in questo senso pare scontato, meno che lo facesse il MLIT. Ma abbiamo già detto come Nagoya sia strettamente legata ai trasporti e agli scambi.
Il MLIT non si fece scappare una così ghiotta occasione e l’anno successivo integrò il WCS nella campagna promozionale “Visit Japan”. Sfruttando la scia del successo dell’evento, conseguentemente all’idea del MLIT, dall’anno 2008 anche il Ministero giapponese dell’economia, degli scambi commerciali e dell’industria (METI) si aggiunse ai patrocinanti.

L’Italia al WCS

Oltre alla primissima vittoria di Giorgia e delle altre ragazze, che portò l’attenzione della stampa nazionale al fenomeno che andava espandendosi già in quegli anni, l’Italia è stata ancora protagonista del palco di Nagoya e negli ultimi anni non ha mancato di sfoggiare un rappresentante sul podio.
Il 2010 ha visto Luca Buzzi e Giancarlo Di Pierro conquistare il primo posto mentre  l’anno successivo Marika Roncon e Daniela Maiorana si aggiudicarono il 2° posto.
Dopo un anno sabatico, l’Italia torna a vincere nel 2013 con Andrea Vesnaver e Massimo Barbera ; l’anno dopo è stato il turno di NadiaSK e di MOGU aggiudicarsi il secondo posto mentre il 2015 ha visto la vittoria di Akiba (Manuel Capitani) e -nuovamente- di Luca Buzzi.

Osu Shopping Arcade WCS

L’affollatissimo Osu Shopping Arcade è un’altra vetrina che viene attraversata dalla parata cosplay

Le regole del WCS

Le regole delle selezioni preliminari di ogni Paese sono decise dagli eventi in cui queste selezioni hanno luogo.
Le seguenti, invece, sono le condizioni che devono essere soddisfatte per partecipare alla finale del World Cosplay Summit Championship in Giappone.

  1. Ogni Paese è rappresentato da un team di due cosplayer
  2. I costumi devono provenire da anime e manga giapponesi, videogames e tokusatsu (propriamente quei film e telefilm di stampo horror, fantasy, fantascientifico, zeppi di effetti speciali. Per intenderci, quello che in America sono i Power Ranger. Esempio tipico sono i film Kaiju, cioè mostro, come Godzilla. Anche i Power Ranger avevano sempre un mostro gigante da sconfiggere):
    – gli originali e le dojinshi (rivista tipo fanzine, comunque fatte da amatori e quindi NON canonici) di live-action basati su anime o manga non sono consentiti (esempio: Dragonball Evolution)
    – quando si prende da un gioco, il personaggio dev’essere riconoscibilmente giapponese (quelli del mondo Disney o Star Wars, ad esempio, non sono ammessi, anche se il gioco è di origine giapponese).
  3. I costumi devono essere fatti a mano
    – è concesso farsi aiutare da familiari e amici nella realizzazione ma il cosplayer dev’essere attivamente coinvolto nella produzione del costume.
  4. I partecipanti devono essere disponibili ad arrivare e trascorrere in Giappone circa una settimana tra la fine di Luglio e l’inizio di Agosto per partecipare al World Cosplay Summit Championship.
  5. I concorrenti minorenni devono avere il permesso di un tutore (al riguardo le regole possono variare notevolmente di Paese in Paese dove si sono svolte le selezioni preliminari).
  6. I concorrenti devono partecipare con spirito positivo, al fine di garantire il successo del World Cosplay Summit.
  7. I documenti (passaporto, documentazione di vario tipo) devono essere preparati e sottoposti il più velocemente possibile alla richiesta dello sponsor del WCS (TV Aichi).
  8. I media come programmi TV, pagine Internet, quotidiani, riviste, etc possono usare foto e immagini dei contest preliminari prima dell’inizio del World Cosplay Summit vero e proprio. In questo caso non sarà fornito alcun compenso.
  9. Tutti i diritti  per l’esposizione in ogni media, come notizie dai programmi televisivi o varie altre che coinvolgono i media e il WCS, attività promozionale su media stampati come anche eventi ed esibizioni e annunci del WCS, saranno attribuiti, sia prima che durante, alla TV Aichi.
  10. Dopo il World Cosplay Summit, immagini, foto, filmati, programmi radiotelevisivi, pagine Internet, DVD etc che vedono coinvolti i partecipanti saranno sotto la giurisdizione  della TV Aichi. Non sarà fornito alcun compenso per l’uso di queste immagini da parte dei media.
Nishiki Street red carpet WCS

La sfilata su red carpet lungo Nishiki street è il momento di massima visibilità durante la parata

Preparazione: regole e considerazioni

  1. Devono essere portati in Giappone un minimo di tre costumi: uno per la sfilata, uno per la gara e uno per le apparizioni nei diversi media.
  2. Durante la Cosplay Championship, i costumi devono appartenere a personaggi appartenenti allo stesso manga, anime, videogame, serie (il tokusatsu di prima).
    Non è necessario coordinare i costumi con la parata o viceversa.
  3. Tutto l’equipaggiamento, costumi e prop per l’esibizione al Cosplay Championship devono avere, per entrambi i concorrenti, un peso massimo di 40 kg (peso dei prop dei singoli partecipanti della coppia sommati tra loro).
  4. Tutti i prop ingombranti (che devono essere sul palco prima dell’inizio della gara) devono avere come peso massimo 10 kg e come dimensioni 2 metri e 10 cm di altezza, e in larghezza e 0,9 metri di profondità.
  5. Sono consentiti fino a un massimo di 3 prop ingombranti sul palco. Le dimensioni dei prop portati a mano sul palco devono essere inoltrata al capoufficio del WCS in forma scritta e corredato da fotografie.
  6. Non è permesso copiare disegni originali o loghi direttamente sui propri equipaggiamenti e prop.
  7. I partecipanti sono tenuti a sostenere i costi di sovrappeso per ogni bagaglio quando si spediscono i costumi o altri oggetti. Non è possibile mandarli in Giappone in anticipo via aereo o via nave.
  8. I partecipanti sono pregati di prepararsi la musica per la loro esibizione. Un foglio di presentazione che indichi in cosa si esibiranno dev’essere presentato in anticipo. È proibito l’uso di voci di attori tratte da opere originali nella musica presentata.
  9. Si prega di inviare i documenti e file audio al più tardi un mese prima della data del Cosplay Championship.

I giudici

I giudici del Cosplay Championship sono solitamente un team di 5 giudici ospiti della comunità di anime, manga e cosplay.

Criteri di valutazione

Ogni giudice del Cosplay Championship potrà assegnare 10 punti per il costume, 10 punti per le prestazioni e 5 punti per la fedeltà al lavoro originale, per un totale massimo di 25 punti.

  1. Performance (10 punti): livello di prestazioni, inventiva, intrattenimento
  2. Costume (10 punti): il design, la fedeltà ai personaggi costume originale
  3. La fedeltà all’originale (5 punti): il livello di fedeltà delle prestazioni verso la storia e personaggi originali.

Circa l'autore

Charlie Giangri

Cresciuta con la valigia in mano, in giro per il mondo, ama tutto ciò che è diverso e colorato. Deve la sua passione per fumetti, fantascienza e cultura pop ai suoi zii paterni. Di formazione scientifica, si è laureata in Filologia Romanza ed è approdata, successivamente, ad Architettura dove, nel corso di Design di Moda, si laurea con una tesi di Costume Design, argomento che approfondirà l'anno dopo alla Central Saint Martin di Londra. Precisa e pignola, mescola istintivamente le sue conoscenze ovunque debba applicarle: come scrittrice, insegnante e fashion accessory & costume designer. Il cosplay le permette di vivere storie come in un racconto e le fornisce il pretesto per affrontare complicati costumi, ricchi di dettagli.

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