
Silvia Minella, il cosplay come arte

Silvia Minella occupa quella zona dove la passione lascia il posto alla dedizione, il divertimento offre la spinta a migliorarsi, e il cosplay diventa forma d’arte. Interprete e cosmaker raffinata, è sicuramente una delle cosplayer che, da osservatore e da fotografo, mi ha colpito maggiormente quando mi sono avvicinato a questo mondo.
Se volete conoscere meglio Silvia, la sua esperienza da cosplayer, come i suoi studi al RUFA abbiano influenzato il suo approccio creativo o semplicemente sapere se parteciperà alla Festa dell’Unicorno o al Riminicomix, questa intervista farà al caso vostro.
Fai cosplay dal 2011. Come è nata questa passione?
Inizialmente non avevo idea di cosa fossero i cosplay, sono sempre stata appassionata di anime e manga ma al tempo ignoravo completamente questo fenomeno. Un giorno, al liceo, i miei amici mi proposero di visitare questa “fiera del fumetto” più comunemente nota come Romics. «Se vieni con un costume di un personaggio dei cartoni paghi meno! Andiamo e facciamo gruppo tutti insieme!».
E così, in compagnia di alcuni compagni di scuola, è nata questa passione!

Silvia nei panni di Rei Ayanami. Ph: © Dizzy Monogatari
Sei interprete e cosmaker. Prediligi un aspetto in particolare del cosplay?
Il dare vita ad un personaggio a cui sono particolarmente legata attraverso la sua creazione è sicuramente l’aspetto che preferisco del cosplay. Con il passare del tempo ho capito che la fattura del costume è importante tanto quanto la sua interpretazione, non riuscirei a scindere le due cose. Soprattutto per questo motivo voglio perfezionarmi sempre di più nell’aspetto del making, cercando di puntare verso un futuro da prop-maker piuttosto che da cos-maker.
Istituto d’arte e poi RUFA. Il tuo percorso di studi ti ha aiutata nella tua crescita come cosplayer? O è stato il contrario?
Indubbiamente, se non avessi preso questo percorso di studi, mi sarei trovata più indietro rispetto a dove sono ora. Grazie ad alcuni corsi specifici ho appreso molte tecniche che mi hanno aiutato nella realizzazione dei miei costumi e prop, anche se devo ammettere che all’inizio vivevo la mia vita scolastico-accademica e la mia passione come due cose lontane fra loro. Ci tengo a raccontare questo aneddoto… un giorno durante la pausa pranzo parlando con i miei compagni di corso tirai fuori l’argomento cosplay, cosa che per loro era completamente sconosciuta. Videro le foto dei miei costumi e degli accessori che indossavo e ne rimasero stupiti tanto quanto me nel vederli entusiasti di questa passione!
In quel momento, per puro caso passò affianco a noi il mio professore di indirizzo… lo fermarono e gli dissero: «Guardi un po’, ha visto cosa crea Silvia nel tempo libero?». Inizialmente rimase sorpreso e avevo in un certo senso timore di essere giudicata da lui. Poi però, con un sorriso smagliante, mi disse: «Silvia, questa è la tua arte… ma cosa aspetti a portarla qui in accademia? Forza, comincia a fare una ricerca e dei progetti proprio su questo, voglio sapere tutto di questi cosplay!».
Credo che quello fu uno dei giorni più belli della mia esperienza accademica. Successivamente mi sono laureata portando come argomento della mia tesi “Le maschere dell’identità, analisi del costume playing come nuovo fenomeno sociologico e veicolo verso l’evasione dalla realtà contemporanea” ed ora sto lavorando alla mia prossima… ovviamente sempre sul costuming e il propmaking come argomenti principali!
Che sviluppo vedi per la comunità cosplay in Italia?
Negli ultimi anni la comunità cosplay italiana ha visto i suoi membri aumentare di numero in maniera esponenziale. Trovo sia un’ottima cosa perché è giusto dar spazio sia all’estro dei ragazzi sia a quello degli adulti (sì, anche e soprattutto molti adulti fanno cosplay). È un fenomeno che si sta espandendo ed essendo una delle mie passioni più grandi, nonché un trampolino di lancio verso la mia futura carriera lavorativa professionale, non potrei che esserne più felice!
Prediligi personaggi della produzione orientale. Ti vedremo mai nei panni di una super eroina Marvel o DC?
Mi hanno sempre detto che ho dei tratti molto dolci, per questo il mio viso con un trucco studiato a seconda delle occasioni si adatta molto bene a character giapponesi, e quindi ad anime e manga. Nulla però mi vieta di prendere in considerazione anche altri personaggi di produzione americana o europea. Chissà, magari un giorno…
Hai partecipato a cosplay contest? Come reputi la tua esperienza?
Ho partecipato a svariati cosplay contest nell’arco di questi anni, in singolo ma soprattutto in coppia e gruppo. È sempre stata per me un’esperienza piena di soddisfazioni e traguardi, sia in caso di vittoria che di sconfitta. Che poi se ci pensiamo… nel cosplay non esiste la sconfitta, ma il provare di nuovo a dare sempre il meglio di se stessi!
E quella da giurato?
Altrettanto positiva! È sempre bello poter premiare il talento, ed essere chiamata per giudicare il lavoro degli altri cosplayer e cosmaker mi riempie d’orgoglio senza farmi sentire superiore a nessuno di loro.
Come è nata l’idea di Wig & Dress?
In realtà l’idea di Wig & Dress non è nata da me ma dal mio collega Alessio Sabelli (infatti sono stata invitata a far parte della pagina solo mesi dopo la sua creazione). Ora non potrei fare a meno di lui e dei miei affezionati clienti: baso molto il mio lavoro sulla qualità e sul rapporto di fiducia fra l’artista e il cliente e devo dire che con Wig & Dress ho trovato il perfetto connubio fra i due. Abbiamo ancora molta strada da fare, ma sono sicura che il talento e la premura che abbiamo nei confronti di chi ripone fiducia in noi ci porterà lontano.
Come si sta sviluppando il mercato del cosmaking?
Ci sono molti ragazzi talentuosi che decidono di investire ogni giorno le proprie energie in questo ramo dell’artigianato. Chi bravo chi meno, siamo davvero molti e ci diamo del filo da torcere. Sinceramente mi fa piacere, è sempre bello confrontarsi con altri artisti ed inoltre confrontarsi con il lavoro altrui porta a perfezionarsi e migliorarsi. Adoro la sfida continua!
Molte cosplayer promuovono contenuti su Patreon o piattaforme simili. Credi sia possibile sviluppare il mercato in questo modo?
La mia risposta solita è: perché no? È un modo come un altro per promuovere il proprio lavoro. Anch’io spesso ci penso ma non mi decido mai a creare un profilo. Una delle cose che mi demotiva molto è che spesso su queste piattaforme, come per i social, vanno avanti soprattutto le ragazze che mostrano oltre alla propria bravura nell’interpretare anche un’abbondante dose di fanservice. In questo caso non so se riuscirei a gestirla… non vuole essere un rimprovero (anzi!) ma credo bisogni sempre usare queste piattaforme con un po’ di giudizio.
Qual è il tuo cosplay preferito?
Tutti i miei cosplay sono i miei preferiti! Ad ogni personaggio mi sento legata per un motivo specifico, non potrei mai sceglierne uno in particolare. Forse farei prima a dirne qualcuno al quale mi sento meno legata.
Ci sono cosplayer a cui ti ispiri?
Non direi, cerco di concentrarmi più su un mio stile personale… non vorrei rischiare di essere la brutta copia di nessuno.
Qual è il tuo rapporto con la fotografia?
Buono direi! Mi piace scattare ma, come ogni cosplayer che si rispetti, preferisco stare dall’altra parte dell’obiettivo.
Ti rivolgi a fotografi che conosci o sei aperta a nuove collaborazioni?
È sempre bello cambiare stile e conoscere persone nuove, quindi direi che sono sempre aperta alle nuove collaborazioni. Ultimamente ho scattato con alcuni amici fotografi che mi hanno regalato degli scatti meravigliosi: non smetterò mai di ringraziarli, perché è anche grazie al loro lavoro che ai nostri costumi e alle nostre creazioni viene resa la giustizia che meritano.
La tua fotografia preferita (e perché)?
Queste domande sono sempre scomode! Non ho una fotografia preferita ma posso dire che, per quanto riguarda la fotografia cosplay, amo alcuni generi specifici a seconda del personaggio che si interpreta.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Per il momento mi sto concentrando sugli ultimi esami accademici in vista della mia seconda tesi, ma credo che per questo Riminicomix realizzerò un mio original ispirato a uno dei quadrupedi più conosciuti nel campo videoludico degli anni 90/2000 :). Spero di avere il tempo per partecipare a più fiere possibile, è sempre bello girare con i propri amici e divertirsi insieme.
Ti è capitato di subire critiche per questa passione? Cosa rispondi?
Si, mi è capitato di subire critiche soprattutto da persone esterne all’ambiente. Per quanto mi riguarda però, le loro considerazioni o le loro offese valgono meno di zero. Finché avrò il supporto della mia famiglia e dei miei amici non potrò mai buttarmi giù, determinazione prima di tutto.
Un consiglio per chi vuole iniziare a fare cosplay?
Munitevi di tanta pazienza e tanta voglia di fare! Nessuno nasce imparato, ma la costanza premia gli emergenti. Inizialmente è normale sbagliare qualcosa, pensate ad ogni errore non come ad un ostacolo ma come un’occasione per migliorarsi. Inoltre non permettete mai a nessuno di giudicare le vostre passioni. Seguitele senza indugio e date sempre il meglio di voi. Solo così potrete stare bene con gli altri, ma soprattutto con voi stessi.