
Cosplay = Alta Fedeltà

Una volta scelto il cosplay, le cose da fare sono due:
- decidere il livello di fedeltà che volete raggiungere
- studiare di conseguenza.
La resa finale può avere notevoli sfumature, dalla carnevalata alla resa fantasticamente realistica.
Più complesso è il costume più sarà facile cadere nell’errore.
Siate onesti
Verso le vostre capacità e anche verso il vostro fisico.
A meno che non siate davvero forti per sopportare gli inevitabili sberleffi (basta davvero poco).

Famoso e amato crossover cosplay: Jack Frost (“Le 5 Leggende”, Dreamworks, 2012) ed Elsa (“Frozen”, Disney, 2013)
Dovete immedesimarvi
Al di là della realizzazione del costume stesso, comunque, dovete porre attenzione al background del personaggio: il suo passato (infanzia, traumi, abilità acquisite), il suo presente (l’ambiente in cui vive, il linguaggio, i ranghi, con chi si relaziona e come) e il suo futuro (le sue aspirazioni).
Se non ve ne frega nulla, il vostro costume (più o meno accurato) sarà stato solo un esercizio di stile.
Diversamente, saprete atteggiarvi esattamente come il personaggio, creerete crossover interessanti e nessuno dei fedelissimi (i nerd sanno essere crudeli quando non si supera la perfezione) vi potrà muovere critiche.
Inoltre, non resterete imbambolati davanti a un fotografo interessato al vostro lavoro e avrete subito delle foto interessanti che descrivono il personaggio.
Tatuaggi e Cosplay
Dovreste coprire i vostri con fondotinta appositi e disegnarvi quelli del personaggio esattamente come cambiate colore dei capelli e degli occhi.
Che senso avrebbero i personaggi di One Piece senza tatuaggi o cicatrici? E i personaggi di Naruto o Inuyasha con un minipony? Striderebbero, come gli ideogrammi sul polso di Orlando Bloom ne “I pirati dei Caraibi”.
Un personaggio può avere la fobia degli aghi (e mai se ne farà uno) o essere stato marchiato a seguito di un determinato episodio. In ogni caso, dobbiamo portar loro rispetto: i tatuaggi devono raccontare la loro storia, non la nostra.