Il Comicon di Napoli
Uno degli appuntamenti più vecchi e consolidati nel panorama fieristico è quello del Comicon di Napoli, il Salone Internazionale del Fumetto e del Gioco.
Nacque nel 1998 ed è successivo solo alle storiche Cartoomics di Milano (1992), Lucca ed Expocartoon (1993 confluita poi in Romics) e Torino (1994) e, per molto tempo, è stato l’unico evento del genere per il Sud Italia, i cui numeri sulle presenze sono andati aumentando di anno in anno fino al 2009, quando l’afflusso di visitatori ha messo in crisi gli organizzatori e superando, l’anno scorso, la quota di 100 mila persone.
Già dal nome e dalla dicitura, la fiera partenopea di quattro giorni si propone come risposta alle convention d’oltremare: Comicon è, infatti, l’abbreviazione di Comic Convention.
Ciò che caratterizzò l’evento sin dal principio e ne determinò la riuscita fu la scelta della location.
Le origini: Castel Sant’Elmo
Castel Sant’Elmo è da sempre un luogo dall’importante posizione strategica: posto sulla collina del Vomero, uno dei quartieri collinari di Napoli, è un castello medievale del XIV secolo dalla cui posizione (250m sopra il livello del mare) si domina tutta la città, il golfo, le strade e le alture circostanti.
Il castello ospita, oltre a diverse mostre temporanee, il museo permanente Napoli Novecento 1910-1980.
A seguito dei lavori di fortificazione voluti dal viceré don Pedro di Toledo, realizzati su progetto dell’architetto Luigi Scrivà, l’edificio presenta una pianta stellare con sei punte che sporgono di venti metri rispetto alla parte centrale. Questa insolita struttura militare priva di torrioni suscitò molte critiche al momento dell’edificazione ma in seguito risultò molto funzionale.
Questa posizione suggestiva in cima alla città con vista sul mare, caratterizzò la fiera per una decina d’anni.
Nel 2000 l’evento venne spostato temporaneamente all’interno di Villa Pignatelli, edificio nobiliare degli inizi del 19° secolo di stile neoclassico che si affaccia su Riviera di Chiaia.
Il giardino all’inglese, progettato da Guglielmo Bechi, è mosso nel disegno dei viali e variegato nella scelta delle piante disposte “a boschetto” mentre, all’interno, è ospitato il museo principe Diego Aragona Pignatelli Cortes ed l’omonimo museo delle carrozze.
L’avvento del nuovo Comicon.
La rivoluzione cominciò nel 2010. Per due anni la manifestazione si divise tra la sede storica di Castel Sant’Elmo e l’attuale Mostra d’Oltremare, a Fuorigrotta.
La sede storica ha ospitato gli editori, i concorsi Imago, i premi Micheluzzi, le proiezioni, le conferenze, l’antiquariato e le mostre artistiche mentre la nuova e attuale sede, più spaziosa, ha ospitato la gara cosplay, gli stand relativi a giochi e videogiochi e la mostra mercato di fumetterie, negozi di giochi o videogiochi e distributori ecc. In quel primo anno di interregno, inoltre, il Gamecon si è unito al Comicon, dando vita a un’unica fiera multimediale che spazia su una vasta parte dell’intrattenimento.
Il quartiere era sempre stato strettamente agricolo fino all’epoca fascista, quando subì diverse migliorie urbanistiche: vennero creati il Viale di Augusto e la Mostra d’Oltremare, venne costruito il Rione Miraglia e ampliato il Rione Duca d’Aosta . Il successivo boom economico stravolse definitivamente l’aspetto del quartiere con una massiccia edificazione della zona, rendendo questa zona di Napoli tra le più ordinate.
La Mostra d’Oltremare
La Mostra d’Oltremare a Napoli è una delle principali sedi fieristiche italiane e, assieme alla Fiera del Levante a Bari, la maggiore del mezzogiorno.
Nata come Triennale d’Oltremare, fu ideata come “Esposizione Tematica Universale”, insieme al parco dell’Esposizione Universale di Roma (EUR). Si estende su una superficie di 720 000 m² e comprende edifici di notevole interesse storico-architettonico, oltre a padiglioni espositivi più moderni, fontane (tra cui la monumentale Fontana dell’Esedra), un acquario tropicale, giardini con una grande varietà di specie arboree e un parco archeologico.
La scelta di portare l’importante fiera del fumetto in questa sede, rientra nel programma di profonda ristrutturazione e riqualificazione della zona a seguito non solo dei bombardamenti della Guerra ma anche del terremoto che nel 1980 colpì la città.
Il parco della Mostra costituisce uno dei più pregevoli complessi architettonici del Razionalismo italiano pre e postbellico.
Localizzati nell’area occidentale del capoluogo campano, in una posizione centrale e strategica, tutti gli spazi espositivi della Mostra sono facilmente raggiungibili da qualsiasi parte della città e dei principali punti di snodo (aeroporto, stazioni ferroviarie, porto marittimo e autostrade), grazie ad un sistema di collegamenti ampio e differenziato. La Mostra è infatti servita da metropolitane, stazionamenti di autobus, taxi e uscita della tangenziale, tutto a pochi passi. Inoltre, dispone di un parcheggio di circa 2.000 posti coperti e scoperti, capace di ospitare automobili e pullman.
Nell’ampia area, dove lo sguardo può spaziare liberamente, sono ospitati 10 padiglioni di diverse metrature.
Gli spazi del Cosplay
Tutto si svolge attorno a Piazza Colombo, poco distante dallo Stadio San Paolo.
A Ovest, a chiudere la piazza, diametralmente opposta a Piazza Vincenzo Tecchio (dove c’è la fermata della metro), c’è il Teatro mediterraneo che ospita CartooNA – NapoliAnimation festival.
Proseguendo oltre si arriva alla zona verde di Neverland e al laghetto artificiale di Fasilides mentre a Nord si trovano l’Arena Flegrea e la magnifica Fontana dell’Esedra: è qui, in questi posti ricchi di fascino, che i cosplayer amano farsi fotografare.
Infine, il lato Sud ospita i padiglioni dedicati esclusivamente ai fumetti.