
Pokémon Sole e Pokémon Luna

Tra lotte avvincenti e leggende misteriose i famosissimi animaletti colorati, sempre più numerosi, ci regalano una nuova avventura con una grafica rinnovata. Da vent’anni di brand i videogiochi di Pokémon continuano ad evolversi e ad implementare sempre più novità sia al livello tecnico/grafico che di gameplay. Tra le innovazioni presenti nel gioco la più importante, e forse la novità più sorprendente, è quella riguardante la trama che punta a far emozionare attraverso le immagini, la musica e le parole.
Introducendo la storia
Il nuovo continente dell’universo Pokémon, battezzato Alola (il nome viene utilizzato anche come saluto locale), sembra essere più isolato rispetto a quello dei vecchi episodi ed è direttamente ispirato al caldo e soleggiato clima delle Hawaii. Appena trasferiti ad Alola ci ritroveremo ad essere subito considerati l’allenatore/allenatrice promessa dell’isola. Una lettera ricevuta da un mittente misterioso rivela che ci è stato affidato un Greninja come starter del gioco. Riassumendo, senza rivelare troppo, ci sarà un ciclo tipico della saga: si intraprenderà un viaggio per le isole del continente fino alla conquista del titolo di Campione.
Le isole saranno 4, ognuna di loro avrà un Kahuna da battere, 7 prove e rispettivi capitani da sconfiggere per completare la trama principale. Durante la strada per raggiungere il nostro obiettivo ci saranno imprevisti di ogni genere, per dare un po’ di dinamica alla storia che richiederà non poco tempo per concludersi.
Dopo molte edizioni, l’evoluzione dei giochi Pokémon ha raggiunto un livello in cui è possibile respirare l’atmosfera quasi magica dei piccoli mostriciattoli facendo di Pokémon Sole e Pokémon Luna un grande passo avanti per la serie. Vi lasciamo un video di ErenBlaze da cui potrete vedere i primi momenti di gioco di Pokémon Sole.
Cominciando l’avventura possiamo notare l’andamento estremamente facilitato, sia per quanto riguarda la difficoltà di gioco e le varie combinazioni di Tipi di Pokémon che ci troveremo come avversari sia per quanto riguarda la comprensione dei punteggi e dei sistemi di interfaccia. Tutte le dinamiche matematiche e non, alla base del gioco, vengono palesate con aggiornamenti in tempo reale e visibili in battaglia, così come gli effetti delle mosse e la loro efficacia sui diversi tipi di Pokémon a patto di averli già registrati nel Pokédex.
Questa “semplificazione” potrebbe far storcere il naso soprattutto agli amanti della saga e a coloro che bramano il gusto della ricerca dei Tipi e delle statistiche più o meno efficaci ma d’altro canto, essendo arrivati alla Settima Generazione di Pokémon, potrebbe diventare difficile ricordare tutto a memoria.
Una grande innovazione è quella della sostituzione delle storiche MN (Mosse Pokémon utilizzabili anche fuori dalla lotta come utility) che sono state rimpiazzate da Pokémon efficienti che che si ritroveranno a svolgere le medesime funzioni.
Anche nel combat system troviamo una grande rivoluzione, le Mosse Z. Ad ogni Pokémon sarà possibile associare un’abilità particolare in grado di sorprendere il nemico, a patto di avere il Cerchio Z (cristallo relativo al tipo della mossa e una mossa di quel tipo). Esistono altri tipi di cristalli che funzionano in modo analogo ma sono dedicati ad una sola specie di Pokémon.
Da rilevare l’assenza di palestre, sostituite dalle “prove” già accennate. Le “Prove” consistono in una serie di Pokèmon fight contro allenatori e Pokémon selvatici, o in alcuni casi affronteremo dei banali puzzles/rompicapi.
Altra novità degna di nota sono le Battle Royale, sfide a 4 giocatori, tutti contro tutti.
Pokémon Sole e Pokémon Luna riescono a catapultarci in un modo interamente tridimensionale ed immersivo. Ambientazione e temi musicali si armonizzano perfettamente tra di loro riuscendo a dare un’esperienza Pokémon del tutto nuova e d’impatto. Che cosa aspettate? Gotta catch’em all!!!
Piattaforma: Nintendo 3DS
Genere: RPG
Data di uscita: 23 Novembre 2016
Sofware House: Nintendo
Distribuito da: Nintendo
Cosplay corner
Molto spesso ci siamo trovati ad affrontare cosplay che riguardavano personaggi con fattezze umane, ma cosa succede quando chi vogliamo interpretare è invece un animaletto? È lì che scattano le mille diatribe sulle possibili interpretazioni dei cosplay e di cosa sia giusto o sbagliato per la massa.
Chi guarda dall’esterno noi cosplayer ci trova strani, a volte bizzarri, ma nello stesso momento ci invidia perché troviamo il tempo che loro non trovano, abbiamo idee che loro non hanno e soprattutto il coraggio di metterci alla prova nell’interpretare un ruolo a noi sconosciuto per un giorno o poco più. Non è come uno spettacolo teatrale, dove di solito si segue un corso e chi ti prepara ti aiuta ad interpretare e il più delle volte, fornisce i costumi di scena. Nella maggior parte dei casi, il cosplayer nasce tra i “normali” in quanto sognatore ad occhi aperti ed inizia, a volte trascinato ma ancora più spesso da solo, a voler interpretare il suo personaggio preferito realizzandone esso stesso il costume.
Così ci si mette in gioco, si espone la propria idea che magari, a volte, non è sempre apprezzata in questo mondo perché come in tutte le cose basta una decisione sbagliata per scatenare la critica degli appassionati. C’è chi vive questa passione tendendo ad interpretare il personaggio uguale nei minimi dettagli all’originale e altri che amano renderlo unico e con un tocco personale.
Questa problematica inizia a sorgere in diversi ambiti ma dato che, in questo frangente parlavamo proprio di Pokémon, non c’è campo più adatto e discusso in cui si sia affrontato tale argomento come in questo caso. Alla luce di diverse realizzazioni succinte di cosplayers note a livello mondiale si è affermato che più che un cosplay, diviene un’interpretazione “troppo soggettiva“ e a volte troppo “osè” tendente, secondo alcuni, all’esibizionismo di un personaggio che non avrebbe nulla a che fare con la sensualità, quale quello di un Pokèmon.
A dirla tutta il pubblico maschile, per quanto affezionato a questi amabili animaletti, non ha fatto troppa fatica nell’ammirare delle versioni umanizzate e un po’ sexy dei loro Pokémon preferiti. Purtroppo questa moda ha scatenato rivalità tra cosplayer, portando a critiche a volte distruttive riguardo questa scelta.
I tradizionalisti, per così dire, amano vedere il cosplay similmente al personaggio scelto, per caratteristiche fisiche e costume, altri colgono l’occasione del cosplay per trarne fuori dei costumi femminili in questo caso o umanizzati che mantengono però i tratti dei loro personaggi.
Ed è proprio questo ragazzi la cosa che conta: saper riprodurre fedelmente un personaggio è l’essenza del cosplay, ma anche interpretarlo con originalità può esserlo. La cosa fondamentale è che la trasformazione abbia un significato e le modifiche siano fatte con coscienza. Scoprirsi nel modo giusto ed esaltare un corpo è ben gradito, se non fatto con volgarità. È importante anche ricordare che quei personaggi sono ben voluti e amati dai bambini perciò è giusto trovare un compromesso. Comunque la si pensi è un mondo che è volto come tutto alla crescita, e grazie alle critiche si espande e si sviluppa. Le nostre scelte influenzano l’immaginario di molti e creano nuove tendenze. Sta a noi decidere di mantenere la bellezza, l’abilità e la novità in equilibrio e rispetto per l’arte del cosplay e del personaggio che interpreta.
E voi, da che parte state? Tradizione oppure originalità? Per quanto mi riguarda, mi sono sempre piaciute le vie di mezzo!