
L’ABC del Cosplayer: 3) i tessuti

Il cosplay non è solo prop e parrucche e tanto meno non è la gara di chi espone più porzioni del corpo (senza che ce ne sia bisogno) ma anche e soprattutto scelta di stoffe adeguate. Spesso si tratta unicamente di lavoro sartoriale: se l’abito che indossate non veste bene, anche l’armatura che lo copre ne risentirà.
Anche la scelta dei tessuti con cui realizare i capi deve seguire delle regole.
Ecco le principali

Ecco come Giupan ha migliorato il suo Goku nel tempo. Non solo le parrucche ma anche e soprattutto, i tessuti: dalle orribili foderine lucide al più appropriato jersey opaco, morbido e traspirante
Non fare
- Evitate il più possibile i rasi sintetici economici, quelle stoffe, per intenderci, che si usano per i costumi dei bambini a carnevale. Oltre a essere lucide e, come per le parrucche economiche, far impazzire i fotografi, sono proprio brutte (non a caso si usano come fodere): hanno una pesantezza e una vestibilità sciocche, le cuciture si aprono facilmente e i colori a disposizione sono limitati (oltre che poco credibili).
- Lasciate le lycre ai supereroi: sono materiali bellissimi ma solo in alcuni casi. Enfatizzano ogni minima imperfezione, vanno sciacquati dal sudore appena possibile, temono il velcro (la parte maschile, quella uncinata) anche da lontano, sono difficilmente stirabili e le grinze spariscono solo una volta indossato il costume. Ragion per cui è sconsigliabile usarli per qualcosa di diverso da tutine aderenti.
PS: se potete, evitate le orride suit zentai da quattro soldi e fatevene confezionare una appositamente. Non è difficile! - Non lasciate il capo con le cuciture volanti, incompiute, vistosamente fatte male o di colori in contrasto con la stoffa: ci penserà il costume, da solo, a distruggersi, non partite già in svantaggio. Di peggio c’è solo il puntare i vari pezzi con le spille da balia (che va bene solo se è un’emergenza).

Come ottenere una certa tramatura e mantenere l’elasticità del capo? Bisogna ingegnarsi e trovare soluzioni creative (possibilmente il più economiche possibile) anche se non fedelissime
Fare
- Siate disposti a spendere. Il cosplay è un hobby costoso, lo sappiamo ma, a volte, la stoffa che rende perfettamente l’immagine di partenza nel colore e nella pesantezza può essere soltanto una seta duchesse elasticizzata e cangiante. C’è chi le ordina direttamente oltreoceano (quindi, vanno considerate -in aggiunta- anche le spese di spedizione).
Se esce dal vostro budget, accantonate il progetto e lavorateci un po’ per volta e date la priorità a cose più semplici. - Cercate! Non vi accontentate della prima stoffa nera che vi capita sotto mano. Stoffe diverse hanno pesantezze, texture e rese diverse. A volte, per ottenere un effetto tecnico, basta rivolgersi alla maglieria o, per un cappotto che sia abbastanza composto ma svolazzi al contempo, al reparto arredo casa.
E cercate per tempo: non pretendere di trovare una pelliccia a luglio ed essere pronti per Lucca. Se tutto va bene la troverete in negozio a settembre e non avrete il tempo di lavorarci. - Fate attenzione agli abbinamenti. Stoffe diverse rendono diversamente la tinta di uno stesso colore e, a seconda degli accostamenti, uno stesso colore, può sembrare ora spento ora anche troppo chiassoso.

Non è semplice abbinare i diversi materiali ma quando ci si riesce, come nel caso di Augusto Diego Vuono e del suo Tiger Mask pressoché perfetto, a un primo colpo d’occhio non si nota la differenza tra una parte di costume in tessuto e un prop in pelle