
Worbla! Utilizzarlo oppure no?

Sembra essere questo l’ultimo dilemma di un Cosplayer. Il worbla, da tempo preferito ed utilizzato sul mercato americano anche da Cosplayers molto conosciuti, si può dire sia una “novità” nel panorama cosplay italiano. Infatti, a tutt’oggi reperirlo non è così semplice. Ma andiamo a vedere nello specifico di cosa si tratta.
Worbla: leggero, duttile e senza spreco
È una resina termoplastica molto resistente ma facile da piegare, tagliare e lavorare. Infatti serve solo riscaldare il materiale, con una pistola termica o con un semplice phon stando attenti a non surriscaldarlo troppo, e poi modellarlo a proprio piacimento.
Ne esistono diversi tipi, il più noto il worbla finest art, di colore beige-giallo-arancio, con una superficie liscia ed una ruvida. Un altro tipo è il black worbla, tra le sue caratteristiche la superficie più liscia che ne permette una più facile lavorazione. Il transpa worbla permette, invece, di creare pezzi trasparenti similari al ghiaccio e può essere usato anche per progetti che prevedono l’utilizzo di led. L’ultimo tipo è l’art deco worbla che viene solitamente utilizzato per i piccoli particolari e che, diversamente dagli altri, deve essere scaldato in acqua per la lavorazione.
Il worbla è un materiale molto leggero, cosa non da poco se si devono creare per esempio armature da indossare per molte ore o accessori molto voluminosi. Altra qualità è la facilità con cui può essere pitturato, anche con vernici molto pigmentate che solitamente sono difficili da far aderire ad altri materiali. Questo materiale, poi, può essere lavorato con attrezzi essenziali e facilmente reperibili in ogni casa. Grande pecca il prezzo elevato, che spesso spinge i più ad utilizzare materiali più economici e facili da trovare. Per chi volesse vedere in pratica ciò che fino adesso ho solo descritto, di seguito un sintetico ma esplicativo tutorial.