
L’ABC del Cosplayer: Costumi – Saint Seiya (parte 1)

Saint Seiya è il nome originale dell’opera di Kurumada, conosciuta in Italia come I Cavalieri dello Zodiaco.
Conosciuti anche come i Santi di Athena, questi guerrieri sono il sogno cosplay di molti maschietti e sono un po’ ciò che le Sailor rappresentano per le ragazze: predominanza di personaggi maschili e qualche ragazza per movimentare un po’ la cosa (o coinvolgere eventuali fidanzate/amiche/sorelle) offrono cosplay per ogni gusto. La varietà di personaggi di un unico genere ha determinato il successo di questa serie pluridecennale.
A livello cosplay, ogni personaggio è valido tanto da solo quanto in gruppo, con l’armatura o in borghese, anche mescolati tra loro (quante volte accade sia nel manga che nell’anime?). Ci sono, però, delle regole ben precise da rispettare.
Sia nella versione armata che in quella casual, gli abiti dei Saint sono semplici da reperire: semplici suit aderentissime e monocromatiche, jeans e t-shirt o un vestitino veloce per le ragazze.
Le sacerdotesse meritano un discorso a parte.
Dove si nasconde, quindi, la difficoltà di questi cosplay? Principalmente nelle armature, è ovvio.

Armature fatte col domopak o col cartone; armature di colori e forme che non danno l’idea di tridimensionalità e dettagli di troppo quando si è sulla buona strada (occhiali e barba ma nessuna parrucca?)
NON FARE
- Non conoscere il personaggio.
Tanto per intendersi, non potete presentarvi come Ikki di Phoenix e comportarvi come Shun di Andromeda. E bisogna conoscere almeno le pose dei colpi base. Non ci sono santi (letteralmente)! - Le armature sono difficili.
Sono difficili da realizzare quanto da indossare (spesso non potrete nemmeno sedervi) Il fatto di vestire i panni dei cavalieri d’oro o di bronzo (anche versione black), ed essere, quindi, più facilmente riconoscibili di altri personaggi armaturati, non giustifica che siano fatte male. Date loro la giusta tridimensionalità e dei colori credibili, metallici e brillanti. Inoltre, è vero che non devono essere di vero metallo ma l’impressione che devono dare non è certo quella di fogli di alluminio attaccati a del cartone. - Non prestare la dovuta attenzione alle proporzioni.
Le armature allargano sempre. L’unico modo per non appesantire la figura (cioè, oltre a sembrare inquartati, avere gambe corte per effetto ottico) è giocare con le proporzioni: possono darvi un fisico androgino come palestrato. Adattate le immagini di partenza al vostro corpo.

Non basta avere tutti i pezzi dell’armatura e delle parrucche per fare un buon cosplay: bisogna curare tutti i dettagli, anche cose come i mantelli che non possono essere dei lenzuoli stropicciati e di stoffe troppo leggere ed economiche.
FARE
- Attenzione alle parrucche!
Sempre! Non lo ripeteremo mai abbastanza. Le parrucche sono fondamentali. Scegliete accuratamente il colore, indossatela e acconciatela in modo opportuno. - Trucco.
Ebbene sì, anche i maschietti, spesso, abbisognano di un po’ di makeup, specialmente quando i personaggi sono efebici come quelli giapponesi (osservate attentamente i lineamenti di Gemini qui sotto). - Accessori.
Potete dimenticarvi le armi (se siete il cavaliere di Libra) ma non le rose (vere o finte, non ne troverete in fiera per fare foto artistiche) per Pesci o la catena per Andromeda.