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Foam: il materiale preferito dai cosplayer

Foam: il materiale preferito dai cosplayer

La domanda che sorge spontanea, specie quando si è alle prime armi nel mondo del Cosplay, è “come riprodurre gli oggetti, più o meno grandi, comunemente detti Prop, che corredano il costume?”
Il Foam è il materiale preferito dai cosplayer, insieme al forex (plasticard) e al worbla. Mentre il Worlba è riciclabile all’infinito, gli altri due necessitano di una certa dose di precisione e pazienza in più.

gamma colori foam

Data l’offerta, meglio predere il colore più simile a quello finale: sarà semplicissimo correggerne la tonalità

Che cos’è il Foam

In commercio lo trovate come gomma crepla (detta anche spumella), moosgommy/moosgummi (dal tedesco) o gomma musco (dal francese), sostanzialmente “mousse di gomma”.
La mousse altro non è che una schiuma densa, tant’è che il termine inglese Foam (letteralmente “schiuma”) è usato erroneamente in italiano, insieme a Fommy, per indicare l’EVA (Etilene Vinil Acetato).
Il termine Foam, infatti, lo trovate anche nei comuni prodotti di cosmesi.
L’EVA è parente molto stretto della Gomma Crepla che di solito si trova nelle cartolerie, nei negozi di belle arti e decoupage, in fogli colorati formato A4.
È leggera, duttile, lavabile, si può tagliare, colorare, incollare su qualsiasi supporto e, cosa assai più importante, termoformare (modellare col calore)! Inoltre è più facile da lavorare rispetto al forex al punto che viene usata con i bambini.
L’EVA è reperibile in rotoli di vari spessori e colori, nei negozi specializzati del settore gomma e materie plastiche, visto che generalmente è usato come suola per sandali e scarpe ginniche.

parrucca foam Eva

Materiale duttile: con il Foam è possibile realizzare anche parrucche improbabili, molto scenografiche e pressocché impossibili da ottenere con le parrucche tradizionali

Parenti dell’EVA/Foam

La gomma EPE (schiuma di Polietilene Espanso) è un parente stretto dell’EVA (usata come binari da  imballaggio) ed è molto simile alla comune materassina da yoga con cui il Foam viene generalente confuso. A differenza dell’EVA che è molto denso, infatti, questi due prodotti hanno un aspetto molto poroso.
Si comprimono con l’uso, non sono termoformabili e fondono (cioè tendono a tornare alla forma liquida) come ogni materiale plastico  se vengono scaldati eccessivamente; la loro porosità ne rende laboriosa la verniciatura, ma possono dare buoni risultati in mani esperte.

Il Foam è tossico?

Sulla tossicità dell’EVA è stato detto di tutto e, cavalcando l’ignoranza della gente, si sono create assurde e ingiustificate leggende metropolitane.
Quindi no, l’EVA non è tossico.
Al riguardo, però, vi rimando a un articolo di Effecta.it decisamente esaustivo.

modellare Foam a strati

Tutti i passaggi della lavorazione del Foam

Modellare il Foam

  • Il Foam si taglia facilmente con forbici e taglierini mentre i fogli più sottili possono essere incisi anche dalle comuni formine da pasticceria.
  • Per modellare, bombare, incurvare, sagomare il pezzo ottenuto dal cartamodello (bidimensionale) e dargli, così, la tridimensionalità desiderata, basta esporre il pezzo a una fonte di calore, facilmente reperibile in casa: la piastra del ferro da stiro o il comunissimo phon per capelli (non quello da carrozziere necessario per il worbla). Inutile specificare che più è spesso il pezzo di EVA, maggiore dev’essere il calore da esercitare.
  • Per aggiungere dettagli in rilievo si deve procedere a strati, aggiungendo volta per volta i decori richiesti.
    Se l’effetto è digradante, dovrete per forza scolpire, sagomare con la cartavetrata o simili.
    Per le scalfitture, le scanalature e le incisioni che non potete ottenere con la semplice giustapposizione dei pezzi precedenti, invece, basterà scaldare un punteruolo e premerlo nel punto desiderato.
    Fate attenzione, però: una volta inciso il materiale non può più essere gonfiato nuovamente.
  • Infine, per ovviare alla naturale porosità del materiale (comunque inferiore alla materassina di cui sopra), prima di passare alla verniciatura finale e alle successive ombreggiature, spennellate accuratamente la superficie con abbondante colla vinilica e lasciate asciugare (sì, come Art Attack!). Servirà a rendere il tutto più liscio, rigido e omogeneo.

Circa l'autore

Charlie Giangri

Cresciuta con la valigia in mano, in giro per il mondo, ama tutto ciò che è diverso e colorato. Deve la sua passione per fumetti, fantascienza e cultura pop ai suoi zii paterni. Di formazione scientifica, si è laureata in Filologia Romanza ed è approdata, successivamente, ad Architettura dove, nel corso di Design di Moda, si laurea con una tesi di Costume Design, argomento che approfondirà l'anno dopo alla Central Saint Martin di Londra. Precisa e pignola, mescola istintivamente le sue conoscenze ovunque debba applicarle: come scrittrice, insegnante e fashion accessory & costume designer. Il cosplay le permette di vivere storie come in un racconto e le fornisce il pretesto per affrontare complicati costumi, ricchi di dettagli.

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