
L’ABC del cosplayer: Costumi – Sailor Moon e le Senshi Sailor (parte 1)

Uno dei cosplay femminili più gettonati di sempre, un evergreen, che vede protagoniste sia le attempate trentenni, cresciute con questo anime/manga, sia le novizie più giovani e che può essere affrontato sia singolarmente (ciascuna è facilmente riconoscibile) sia in gruppo è rappresentato da Sailor Moon e del folto sottobosco di personaggi che presenta, di varie età, sia maschili che femminili, sia buoni che cattivi.

Non parliamo di versioni alternative armaturate o delle più tradizionali principesce, in borghese, Ethernal.
In un gruppo non può esserci la versione Mare, quella in pizzo, quella un pò dark, quella da danzatrice del ventre e quella pseudo vittoriana: mettetevi d’accordo!
Identificare correttamente le singole Sailor, lo vedremo più avanti, può portare a interessanti variazioni sul tema, alcuni canon altri no, ma tutti egualmente interessanti.
Per ora ci limitiamo a un discorso generale, valido per tutti i membri del gruppo, e ci asteniamo dal ripetere l’importanza di avere tutti i pezzi del costume o una buona parrucca. E, se fate gruppo, che ci sia un minimo di armonia.
Non si fa
1- Scarpe. Ne abbiamo parlato diffusamente qui ma nel caso delle Sailor le scarpe sono uno di quegli accessori fondamentali che non ammettono errori o mix di versioni: sono tutte identificabili già dal modello e dal colore che calzano e, quindi, non potete tenere scarpe nere/basse/alte a caso

Accessori di troppo (occhiali), accessori mancanti (parrucca e guanti), gonne lunghe e poco o nulla arricciate, scarpe sbagliate, calze coprenti, fiocchi rachitici e generale atteggiamento sciatto
2-Divisa.
Innanzi tutto fate molta attenzione alla gonna: per la singolare conformazione del corpetto in vita, la gonna tenderà a cadere a punta sul davanti mentre l’effetto desiderato è di parità a tutto tondo. (Vedi Sailor Uranus qua sotto)
In più, ci sono Sailor più facili di altre.
Questo è un punto davvero difficile e non prestarvi attenzione vi renderà difficilmente riconoscibili.
Mercury e Neptune hanno colori molto simili (anche nelle parrucche) e spesso si confondono, soprattutto se il resto del costume non è perfetto. Per effetto Domino, anche Uranus, Pluto (che deve essere mulatta) e addirittura Jupiter rischiano di essere confuse le une con le altre.
Fate molta attenzione, soprattutto se siete un gruppo, a quale colore sceglie ciascuna di voi: i colori delle divise di questi 5 personaggi sono tonalità comprese unicamente nello spettro molto ristretto del blu/verde e quindi è facile fare confusione. Purtroppo per voi il fiocco non lo nota quasi nessuno.

In alto abbiamo tre versioni di Sailor Mercury (e la seconda ha anche il visore e il supercomputer…). L’ultima, e originale, possiamo confonderla con Sailor Neptune per via della parrucca.
A sua volta, in basso, se il costume di Sailor Neptune è troppo verde rischia di confondersi con quello di Sailor Jupiter. Vale la stessa cosa per quello della sua partner, Sailor Uranus, con cui fa coppia e con cui non deve assolutamente confondersi: se troppo azzurro rischia di esser confuso con Sailor Mercury, se troppo scuro, con Sailor Pluto, se troppo verde con Sailor Jupiter.
Ecco perchè fiocchi, scarpe e parrucche sono così importanti.
3- Accessori. Lodabile l’intenzione di farsi l’intero costume ma, avendo a disposizione a poco prezzo ogni tipo di accessorio magico, perché rovinare un bel costume con accessori rafazzonati?

Il costume a destra ci colpisce per la sua completezza e solo in un secondo momento notiamo che il fiocco è stropizziato e ammaccato. A sinistra ci focalizziamo unicamente sullo scettro
Si fa
1- Proporzioni. Il gonnellino va ridotto al minimo per rispettare le proporzioni dei disegni e avere gambe lunghe e snelle, cosa che il vestitino cinese informe non dà.
Il gonnellino, inoltre, deve essere gonfio e alto, quasi come un tutù: pieghe o arricciature a volontà, sostenute da molto tulle o irrigidite con dell’amido.

Quello delle guerriere Sailor non è un costume facile da portare e gambe già non troppo magre non vengono certo snellite da gonne troppo lunghe
2- Accessori che caratterizzano il personaggio. Sono il tocco definitivo che completa un costume già completo, non limitatamente a diademi, guanti, scettri, spade e simili.
Sailor Mars con un vero finto arco fiammeggiante (e ben fatto) renderà interessante anche la più banale delle foto amatoriali e in quelle pro basterà un minimo tocco di Photoshop a completare l’opera.
Sailor Mercury in grado di produrre bolle di sapone (grandi o piccole) incanterà sicuramente ogni spettatore così come una Sailor Neptune in grado di suonare il violino che non si sottragga a un bacio con Sailor Uranus.

In questa foto, a differenza di molte altre dove l’arco è completamente digitale, l’intervento degli effetti speciali è minimo: il chellophane simula bene l’effetto fiamma
3- L’età dei personaggi. Se riuscite ad avere in squadra una Chibiusa (che sembri) adolescente (e non più vecchia di Usagi) e/o una Chibi Chibi versione bambina di due anni, avrete un gruppo perfetto.
Il diavolo sta nei dettagli.

Tre generazioni a confronto: Chibi Chibi è la più giovane delle Sailor, seguita da Chibiusa (visivamente parlando, perchè anagraficamente è la più vecchia di tutte: aspetto di bambina ma 900 anni d’età). La principessa Kakyuu e Chibi Chibi (a destra) sono un ottimo esempio di come non rinunciare al cosplay anche nei primi mesi di maternità.