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Guida ai cosplay di Batman (parte 3)

Guida ai cosplay di Batman (parte 3)

QUI  trovate la prima parte, e QUI la seconda.

5) Il Batman The Dark Knight

Nel secondo film della trilogia, Nolan introduce quello che è probabilmente il costume più “di rottura” con i precedenti, e, più in generale, con quello di qualsiasi Batman fumettistico.

Portando all’estremo il concetto di realizzare una tuta realistica,  la costumista Linda Hemming fa un ulteriore passo avanti e la riprogetta da zero, ispirandosi alle tute da motociclismo da competizione, ibridandola con le placche di kevlar in dotazione ai reparti di fanteria corazzata.

Batman-Cavaliere-OscuroSparisce la gomma e appaiono nuovi materiali, cercando di rendere il costume più flessibile sacrificando qualcosa in termini di protettività. Una delle novità più evidenti è il cappuccio, per la prima volta separato dal torace: in altre parole, finalmente Batman può voltare la testa girando solo il collo e non tutto il torace, come era obbligato a fare prima (e c’è proprio una scena, nel film, dove Bruce Wayne chiede a Lucius Fox maggior agilità e leggerezza).

Christian Bale ha dichiarato che il nuovo costume «era molto più comodo e meno claustrofobico del precedente. Era più leggero e mi consentiva molti più movimenti, il che ha contribuito alla riuscita delle scene d’azione e di lotta. Ma mi dava sempre la stessa sensazione di invincibilità».

A CHI È ADATTO
A chi vede Batman come un eroe iperrealistico. È la versione più utilitaristica dei costumi di Batman, e probabilmente la meno iconica. In parole povere, se non fosse per il pipistrello stilizzato sul petto, sostanzialmente è una tuta da motociclista con un mantello attaccato sulle spalle. È aderente come le altre, ma il mantello meno avvolgente nasconderà meno un eventuale fisico non asciutto, e, se viceversa siete molto magri, non aggiungerà molto volume alla vostra muscolatura. Attenzione al cappuccio: avrete sì più libertà nel muovere il collo, ma è molto più coprente degli altri. Avrete scoperti solo pochi centimetri intorno la bocca.

DIFFICOLTÀ
Per realizzarla, potete partire dalla solita muta da sub e iniziare a incollarvi sopra sezioni di gomma. Le texture in questa tuta sono importanti, quindi non sottovalutatele. Più sono definite, meglio è. Il pipistrello stilizzato sul petto è una delle parti più visibili: dedicategli particolare attenzione. La cintura è identica alla tuta precedente: esistono in commercio dei kit di montaggio, o le trovate già pronte, generalmente stampate in un unico pezzo di uretano. Anche il cappuccio si può reperire abbastanza facilmente (a meno che non vogliate cimentarvi nell’impresa di realizzarlo da voi, ma il design non è semplice). Il mantello e i guanti sono le parti più semplici: il primo non ha stecche o disegni particolari, e il velluto è la stoffa più adatta. I guanti sono quasi identici a quelli da motociclista, con rinforzi in kevlar sulle dita.

6) Il Batman di Snyder

E veniamo all’ultima (per ora) versione cinematografica del costume di Batman. Il regista di Batman v Superman, Zack Snyder, ha dichiarato di avervi lavorato parecchi mesi, scartando una gran quantità di idee e apportando numerose correzioni prima di arrivare all’idea di Batman che voleva portare sullo schermo.

Il costume che Ben Affleck indossa nel film è, una volta di più, completamente diverso da quelli visti nei film precedenti. L’idea è che i poteri di Batman provengano dalla sua incredibile forza fisica e dalle sue abilità nel combattimento, e non dall’armatura che indossa. Il regista voleva anche che fosse più simile possibile alla versione dei fumetti, e così il costumista Michael Wilkinson ha creato per prima cosa una tuta muscolare che ha fatto indossare all’attore: una tuta muscolare è – sostanzialmente – una tuta con applicate parti di materiale morbido e semirigido che aumentano il volume e la definizione della massa muscolare di Affleck, facendolo apparire più imponente e massiccio che nella realtà… nonché più simile alle versioni esasperate disegnate nei fumetti.

Anche il cappuccio è tozzo, con le orecchie piccole e – di nuovo – collegato al tronco. Per la prima volta, la finitura esterna è grigia e non nera, anche se segnata da una profonda texturizzazione.

Btaman-affleck-suit

Restano neri guanti (con un nuovo design delle “pinne”) e gli stivali. La cintura abbandona qualsiasi design elaborato, ed è ridotta a una serie di taschini e contenitori. Nuovo anche il simbolo del pipistrello sul petto, nero e dal design tozzo ma non inelegante.

A CHI È ADATTO
A chiunque vuole apparire più grosso di quello che è in realtà. Il punto cruciale, naturalmente, è realizzare una tuta muscolare (o muscle suit) credibile. La tuta vi renderà più tozzi e massicci, quindi se avete un fisico “importante” potrebbe esasperare questa vostra caratteristica. Se, invece, avete un fisico da culturista, potreste anche pensare di fare a meno delle protesi e fare un’ottima figura.

DIFFICOLTÀ
Realizzare una muscle suit è tutt’altro che un’impresa banale. Se non è fatta a regola d’arte, sembrerete semplicemente persone imbottite di gommapiuma con una calzamaglia grigia addosso. Investiteci il 60% del vostro budget. Seguite dei tutorial. Fatevi aiutare. E iniziate proprio dalla tuta muscolare. Se non riuscite a raggiungere risultati soddisfacenti (siate severi con voi stessi allo specchio e fatevi giudicare da amici e conoscenti), abbandonate il progetto. Poi penserete al cappuccio (iniziano a circolare già delle buone repliche), per il quale preparatevi a spendere un po’. Potrete andare più a risparmio su mantello, cintura, guanti e stivali, ma almeno che il simbolo sul petto sia screen accurate.

Circa l'autore

Luca Morandi

Luca Morandi è un designer e ha lavorato per anni nel mondo della pubblicità e dei grandi eventi. Nel 2007 si è avvicinato al cosplay, da subito in maniera professionale, ed è intervenuto a tutte le più importanti fiere italiane ottenendo riconoscimenti di pubblico e nei contest.

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