
Le tecniche per ottenere i cartamodelli: la modellistica sartoriale

Alcuni cosplayer si fanno fare i costumi e le armature, molti invece riescono ad arrangiarsi, combinando tecniche diverse.
Punto focale di tutto sono i cartamodelli, questi sconosciuti.
I pezzi del cartamodello sono fondamentali per assemblare qualunque cosa. Su di essi si possono segnare ogni tipo di informazione utile: i pezzi combacianti, il colore (nel caso delle fantasie, dove cade il disegno), l’alto, il dritto filo, il nome del committente, etc.
Ma come si ottengono questi pezzi di carta che, assemblati assieme, ripropongono in 3D l’oggetto finale da realizzare? Che si tratti di accessori, prop o abiti, i metodi sono sempre gli stessi.
Attenzione. Le quattro tecniche che vi illustreremo in questa rubrica possono anche essere usate simultaneamente: tutto dipende da cosa dovete realizzare.
Introduzione
Da sempre l’uomo ha cercato di trovare un sistema sicuro e universale per misurare tutto il corpo partendo da pochi elementi. Come dicevamo in precedenza, però, proporzioni e forme cambiano nel tempo e da persona a persona, rendendolo un compito arduo.
Pensate a come è cambiata la moda negli ultimi anni con il cambiare dello stereotipo della bellezza o del mercato. Negli anni 90/00, quando sulle passerelle imperversavano modelle nordiche, i pantaloni erano ricamati sul fondo. Fondo che spesso andava tagliato, rovinando il decoro, perché a fronte di una uguale vestibilità orizzontale (fianchi e seno) la verticalità era insufficiente. Ora la moda guarda alla Cina, la cui popolazione ha fisici meno delineati. Ciò comporta che, a parità di lunghezza, i pantaloni saranno più larghi in vita.
Modellistica classica

La sua natura rigida, schematica e bidimensionale, è indispensabile per capi che devono avere una vestibilità precisa e non si presta a tagli stravaganti e a volumi diversi da quelli classici, già collaudati.
Cos’è?
Esistono diverse scuole, diversi manuali che spiegano come costruire i capi più semplici.
La modellistica classica, sia quella delle squadrette con forme incise all’interno sia quella di costruzione geometrico/matematico, parte dalla misurazione di pochi elementi e da una correzione successiva del cartamodello finale che ha una resa approssimativa adeguata a ciò che è considerato il canone estetico (che, come dicevamo, non esiste).
Quando si usa?
Quando ci serve assoluto rigore. Se non lo costruiamo col cartamodello, un certo colletto non saremo mai in grado di farlo con l’adeguata precisione. Se non seguiamo correttamente il drittofilo (difficile da trovare con altre tecniche) segnato nel cartamodello, avremo pantaloni e maniche il cui tubolare gira su se stesso.
Borse, scarpe, oggetti geometrici si basano sulla modellistica classica.

L’unico problema dei cartamodelli delle riviste è la confusione di linee presenti: in poco spazio vanno collocati i diversi pezzi di molteplici capi, ciascuno segnato con colori diversi
Problemi e soluzioni
Per saper costruire un cartamodello bisogna studiare e bisogna saper ragionare in modo astratto. Per quanti non sanno da quale parte cominciare, esistono diverse riviste con cartamodelli già pronti da modificare successivamente con comodità, disponibili in diverse taglie.
Basta prendere della carta velina da cartamodello e ricalcare i pezzi desiderati e, solo successivamente, tagliarli per appuntarli sul tessuto.
I pezzi del cartamodello non sono comprensivi dei margini di cucitura.
Come fare
Come accennavamo nell’introduzione, non esiste un unico metodo per misurare i corpi nella loro globalità partendo da pochi dettagli.
Esistono corsi di taglio e cucito che, solitamente, sfruttano i metodi Callegari, Sitam o Le Grand Chic, conosciuto da tutte le nonne e le zie che si dilettino di taglio e cucito: dovrete solo impratichirvi con le squadrette.
Se non vi spaventano i conti e le linee di costruzione di stampo tecnico-architettonico potete facilmente reperire on line o in libreria diversi esaustivi volumi. Seguendo le istruzioni, costruirete da zero il vostro cartamodello con opportune modifiche. Per una precisione perfetta, esiste il famosissimo (e costosissimo) Burgo, usato a livello professionale.
- La tecnica dei modelli, edita da Ikon.
Tre volumi base più quelli dedicati agli accessori e ai bambini. - La modellistica dell’abbigliamento, edita da Tecniche nuove.
Tre volumi in totale.
Altrimenti potete optare per i cartamodelli già pronti forniti dalle riviste che, però, non sempre hanno modelli base. Tra i più noti, perché facilmente reperibili in qualsiasi edicola, e con le migliori vestibilità ricordiamo Burda, La mia Boutique, Moda Marfy e Modellina.
Il consiglio, in questo caso, è di cucire una prima teletta, apportare le modifiche desiderate e ricavare nuovamente il cartamodello.
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